PASSEGGIATE A PIEDI: Scoprire Ponza passeggiando tra le stradine, viottoli e sentieri è sicuramente una bella alternativa ad una giornata di mare. La natura offre scenari indescrivibili: si ha la possibilità di ammirare contemporaneamente mare e monti, paesaggi e vedute di ogni genere, vegetazione mediterranea, scorci mozzafiato. Entriamo allora a stretto contatto con Ponza, con la voglia di conoscere ogni dettaglio della natura e della sua selvaggia bellezza. Di seguito vi illustriamo qualche itinerario consigliato.
ESCURSIONI:
AL MONTE GUARDIA Si parte, a piedi, da piazza Vitiello Gaetano e più precisamente vicino al negozio di articoli da mare “da Totonno”, salire su fino al ristorante “Monte Guardia”, proseguire e arrivare verso le ultime e più alte case del paese fino al “pianoro degli scotti”. Al bivio della stradina, girare verso destra e continuare a salire i gradoni fino al termine della mulattiera. Attraversando così questi sentieri panoramici, vi troverete di fronte al fatiscente edificio ex semaforo, impiantato nel 1875. Era un posto di osservazione della Marina Militare che si collegava con altri centri marittimi con un’apparecchiatura telegrafica. Siete arrivati sul punto più alto dell’isola a quota 280 metri. Il panorama che si può godere da questa zona selvaggia è davvero mozzafiato e permette di abbracciare l’intero perimetro dell´isola.
Tempo di andata: circa 1 ora
Strada mulattiera
Orario consigliato: mattino presto - tardo pomeriggio
AL FARO DELLA GUARDIA Arrivare al “pianoro degli scotti” seguendo il percorso indicato per l’escursione al “Monte Guardia”. A questo punto, dirigersi in direzione della chiesetta. Al bivio seguire i pali della luce che vi condurranno, percorrendo una mulattiera, all’estrema punta sud dell’isola, sul faraglione della Guardia, formato dall’ultima fuoriuscita lavica, che ospita un faro della Marina Militare i cui fasci di luce sono visibili ad oltre venti miglia di distanza. L’accesso al Faro è vietato. A causa dell’incrocio di correnti, questo tratto di mare, è quasi sempre mosso. In direzione sud di punta della guardia, a 13 miglia circa, inizia la fossa più profonda del mediterraneo (3730 metri). Nel 1952, Jacques Picard, con il batiscafo "Trieste" raggiunse, per la prima volta, nel mare di Ponza i 3150 metri in 2 ore e 15 minuti assistito dalla corvetta "Fenice".
Tempo di andata: circa 40 minuti
Strada: mulattiera
Orario consigliato: mattino - tardo pomeriggio
AL BAGNO VECCHIO Arrivare sempre dal “pianoro degli Scotti”. Da questo, in direzione del rudere (corpo di guardia), vi è un sentiero, percorretelo. Dopo circa 100 metri sarete nella zona di una necropoli di età romana con 4 tombe a camera sepolcrale scavate nella roccia, oggi in gran parte distrutte da crolli e da lavori agricoli. (Non essendovi indicazioni, risulta abbastanza complicato identificarle). Proseguendo per il sentiero, vedrete, dall’alto, la spiaggia del bagno vecchio. Dei gradini (alquanto scomodi) scavati nella roccia, vi condurranno fin sulla spiaggia Durante l'epoca borbonica al "Bagno Vecchio degli Scotti" vi erano relegati dei galeotti per l'estrazione delle pietre da costruzione.
Strada: sentiero difficoltoso (90%)
Tempo di andata: 40 minuti circa
Orario consigliato: mattino. Il sole vi arriva dalle 08.00 alle 15.00 circa.
Per questi ultimi due itinerari, si tratta indubbiamente di percorsi che richiedono impegno, ma che sono di sicuro interesse ambientale e paesaggistico. I sentieri, non sono sempre agevoli, ma certamente sono pittoreschi.
AL FIENO Si parte dal bivio di S. Antonio, a 50 metri circa dagli autobus, imboccare la strada panoramica, all’altezza del “Bar Panoramica”. A 300 metri circa arriverete sotto l’albergo Chiaia di Luna, e dominerete dall’alto l’omonima spiaggia. A destra della balconata c'è una necropoli (località Guarini) di età romana con tombe a camera scavate nella roccia (5 tombe) oggi in gran parte distrutte. Dal piazzale, prendere la strada che porta all’albergo, proseguire in salita facendo attenzione allo strapiombo. Terminata la salita, sarete arrivati al pianoro “Guardia Guarini”. Fiancheggiando un rudere di un antico corpo di guardia, vi è la stradina che dall’alto vi consente di osservare Punta Fieno, scendendo arriverete a delle cantine scavate nella roccia e proseguendo ancora arriverete fino agli scogli. Il Fieno è una delle poche zone agricole rimaste dove si produce uno dei migliori vini dell’isola, si coltivano legumi, soprattutto lenticchie e fave. Qui due studiosi tedeschi, padre e figlio Schneider, trovarono verso la meta' del secolo scorso, resti di un centro per la lavorazione dell'ossidiana, materiale trasportato dalla vicina isola di Palmarola. Sulla piana del Fieno, nei primi anni del Novecento, sono state rinvenute testimonianze di insediamenti umani risalenti all’età del Neolitico.
Strada: mulattiera - sentiero
Tempo di andata: circa 60 minuti
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